Trucco Sposa: il make up
by Stefano on Feb.20, 2012, under Beauty, Eventi, Make Up
Per la realizzazione della base, seguo le regole canoniche del trucco cinematografico: contouring (ombreggiature) e highlight (punti luce) ad hoc per un make up che c’è ma non si vede, che valorizzi al massimo il viso della sposa nascondendo, se presenti, le imperfezioni.
Il successivo fissaggio del trucco con una cipria trasparente è di fontamentale importanza nel trucco sposa: non solo infatti opacizza la pelle conferendole un aspetto liscio ed estremamente levigato (effetto matte) ma permette alla base di durare tutta la giornata, mantenendo il trucco pressochè inalterato nonostante sudorazione, contatti e sfregamenti (bacio agli invitati dopo la cerimonia del matrimonio), e possibili lacrime.
Solo a questo punto si può scegliere (lo avremo già fatto precedentemente nelle prove di trucco) se deliziarsi dell’armonia di colori offerti dal trucco sposa classico o lanciarsi in un make up più incisivo.
Questo tipo di scelta è dettato da diversi fattori, in primis ovviamente il gusto della cliente, a cui seguono tonalita della carnagione, capelli e occhi, prendendo in considerazioni anche fattori meno banali quali colore e tipologia dell’abito e l’acconciatura, nonchè l’orario della cerimonia.
(Anna trucco sposa, studio) | (Anna trucco sposa bionda) | (Anna trucco sposa, esterni) |
Se infatti è vero che l’armonia del colore risiede nel giusto bilanciamento delle tonalità calde e di quelle fredde, occorre tener presente che lo stesso trucco realizzato per una sposa in abito color crema risulterà molto meno evidente su un abito bianco, così come il makeup per una cerimonia che si terrà nella mattinata andrà interpretato più leggero rispetto ad un trucco sposa per una cerimonia pomeridiana.
In questa giornata in cui la sposa sarà protagonista sia dal vivo che in foto, ogni particolare è importante, occorre quindi non trascurare alcun dettaglio, a partire dalle sopracciglia. Un riempimento leggero con una matita di qualche tonalità piu chiara (a meno che i capelli non siano nero corvino) aiuterà molto ad incorniciare lo sguardo, così come la definizione del rimo palpebrale renderà lo sguardo più pieno e definito.
Mascara water proof e rossetto a lunga durata completeranno il make up.
Make up anni ’30
by Stefano on Feb.14, 2012, under Beauty, Eventi, Make Up
Nonostante il decennio 1930-1939 inizi devastato dal crollo della borsa di Wall Street (Ottobre 1929) e della Grande Depressione, vede la donna protagonista di notevoli eventi, quali la premiazione di Jane Addams con il primo Nobel ad una donna per la pace, la prima traversata in solitudine dell’Oceano Atlantico da parte di Amelia Earhart, la prima partecipazione al Governo Americano di una presenza femminile (Frances Perkins); mentre il cinema vede nascere le prime grandi protagoniste femminili del cinema parlato, femme fatale ‘irraggiungibili’ la cui memoria è giunta fino ai giorni nostri (si pensi a Greta Garbo, Jean Harlow, Marlene Dietrich)
(Greta Garbo, 1932) | (Jean Harlow, 1934) |
Il make-up è in parte ereditato dai precedenti anni ’20, in parte rielaborato. Le pellicole che si utilizzano diventano più sensibili e riescono a leggere bene i chiaroscuri, che a loro voltano diventano importanti e studiati ad hoc sui visi delle attrici: terra e fard non vengono più applicati in modo casuale sulle guance, ma trovano la loro funzione tecnica. In questi anni infatti, a differenza del decennio precedente, si intuisce l’utilità del chiaroscuro nella realizzazione del trucco correttivo; e nel contempo inizia a diffondersi anche la vendita del pan-cake al pubblico (Max Factor, 1930) per diventare così un cosmetico di utilizzo comune.
Gli occhi, importantissimi, vengono incorniciati da sopracciglia sottili ed altissime, in cui la palpebra, a volte leggermente sfumata, ma sempre chiarissima, assume massimo dominio.
Il disegno delle labbra mantiene la forma tondeggiante sul labbro superiore ma il disegno si allunga, coprendo da un lato all’altro tutta la bocca.
(Trucco anni’30) | (Trucco anni ’30) |
La realizzazione del make up anni’30
Partendo dalla base, ho steso un fondo grasso di tonalità avorio e leggermente rosato su tutto il viso, su cui ho realizzato i chiaroscuri, leggeri sul naso, un po’ più marcati per la definizione del contorno viso e della palpebra mobile.
Nel trucco occhi ho utilizzato un colore chiaro sotto tutto l’arco sopraccigliare, per farlo sembrare più alto e rotondo, e ho definito la linea in prossimità delle ciglia con una linea sfumata di eyeliner.
Anche gli zigomi sono stati scavati dai chiaroscuri, e le guance tinte in una sfumatura rosata.
La bocca è stata disegnata sottile, con un disegno arrotondato sul labbro superiore, di un colore rosso scuro.
Caratteristiche del trucco:
Base: | Di colore chiaro e rosato, contouring e highligh realizzati a regola d’arte. |
Sopracciglia: | Sottili ed alte sulla fronte, che lascino molto spazio alla palpebra superiore su cui si può giocare con leggeri chiaroscuri tra palpebra fissa e mobile. |
Ciglia: | Incurvare il tratto più esterno verso l’alto con il mascara, senza appesantirle. |
Occhi: | Sfumati con moderazione sia sulla palpebra superiore (molto alta) che su quella inferiore, per conferire profondità allo sguardo. |
Labbra: | Rimane il profilo rotondo delle labbra tipico degli anni ’20, ma il disegno è allungato fino all’angolo della bocca. Il colore rimane rosso scuro. |
Acconciatura: | Capelli alle spalle, biondo platino, arricciati con il ferro (stile Jean Harlow) |
Acconciature caratteristiche:
Biondo platinato e ondulato | Jean Harlow (Platinum Blonde, 1931) |
Marlene Dietrich (Der Blaue Engel, 1930) |
Attrici/attori di riferimento: |
Titolo del film: |
Jean Harlow | Pranzo alle otto (Diner at eight), 1933 |
Marlene Dietrich | L’Angelo Azzurro (Der Blaue Engel), 1930 |
Carole Lombard | The Gay Bride, 1934 |
Carole Lombard | L’impareggiabile Godfrey (My man Godfrey), 1936 |
Claudette Colbert | La signora di mezzanotte (Midnight), 1939 |
Idee per carnevale 2012: bellezza fatale !
by Stefano on Gen.30, 2012, under Body Painting, Eventi, Make Up
Ecco una proposta di trucco per Carnevale: bellezza fatale!
Come si può vedere dalle foto, si tratta di un trucco asimmetrico, in cui la parte destra del viso è stata truccata con make up beuaty piuttosto marcato, accentuando i chiaroscuri del make up sulle palpebre e sotto gli zigomi, mentre sulla sinistra ho realizzato il face-painting di un teschio con acqua color.
Prima di iniziare il face painting, ho coperto il sopracciglio con il sapone, per farlo poi scomparire sotto il trucco.
Per disegnare il teschio mi sono ispirato ad un paio di immagini scaricate da internet (nello specifico da wikipedia, qui).
La realizzazione del face painting:
Con il colore nero ed un pennellino sottile ho tracciato le linee guida che definiscono occhio, naso, mandibola e mascella, e i vari denti, aiutandomi con il tatto e cercando di seguire le ossa sottostanti.
Successivamente ho mescolato bianco, giallo e un tocco di nero, per ottenere il colore tipico delle ossa, preferendo una tonalità un po’ più scura, in modo da poterci realizzare sopra successivamente chiaroscuri e sfumature.
Ho colorato i denti di bianco, e naso, interno occhio e il quadrilatero a fianco della mandibola con il nero, che ho usato anche per segnare il contorno viso.
Infine ho creato le sfumature utilizzando il nero ed un pennello grande e quasi asciutto, portando verso lo scuro i punti più interni e utilizzando il bianco per creare finti riflessi (ad esempio sulla fronte, sullo zigomo e al centro del naso) nei punti più evidenti; e ho aggiunto qualche dettaglio con il pennello più picolo (una crepa sul naso e una sotto l’occhio).
Make up anni ’20
by Stefano on Dic.28, 2011, under Beauty, Eventi, Make Up
Gli anni ’20 (1920-1929) sono noti anche come ‘Gli anni ruggenti’ (Roaring Twenties) o ‘Jazz Age’,e sono testimoni, nell’Europa del primo dopo guerra, della ripresa economica (da cui anche la denominazione di ‘Golden Twenties’) e altri importanti avvenimenti, tra cui la maggiore indipendenza della donna.
Il cinema dell’epoca, che attesta proprio in questo decennio la sua grande diffusione, è ancora muto, e la pellicola poco sensibile, pìù adatta a riportare bianchi e neri piuttosto che sfumature.
Il trucco nel cinema di questi anni, ancora di chiara impronta teatrale, trova applicazione sia sui personaggi femminili che su quelli maschili e non serve solo come abbellimento, ma anche a conferirne una chiara connotazione positiva o negativa, che ne aiuti la caratterizzazione e la dichiari allo spettatore.
(Gustav Fröhlich in ‘Metropolis’, 1927) | (banditi in ‘Il Monello’, 1921) |
Si tratta quindi di un trucco le cui dominanti sono colori molto chiari (la base) contrapposti a colori scuri (sopracciglia, occhi e bocca) e in cui ancora non si utilizzavano fard e chiaroscuri.
Un esempio di questo tipo di trucco lo si può ritrovare in Louise Brooks e Clara Bow, famose attrici americane del cinema muto, che hanno contribuito a divulgare con Olive Thomas il tema delle ‘flapper’, giovani ragazze disinibite che criticano le generazioni antecedenti fumando, ostentando la loro giovinezza, contrapponendosi alle generazioni passate portando capelli corti lisci o a boccoli, abiti corti (e a volte con frange svolazzanti, adatti a ballare il charleston) o che mostrassero le braccia e le gambe da ginocchio in giù, e facendo largo uso del make up in pubblico.
(Louise Brooks, 1928) | (Clara Bow, 1926) |
Questo look si diffonde velocemente tra le ragazze e nella moda, tanto da diventare un vero elemento caratterizzante dell’epoca.
È identificato da un taglio di capelli corto, lisci o ondulati con il ferro, una base di trucco molto chiara che tolga tutte le imperfezioni, sopracciglia abbastanza sottili ed arrotondate verso la coda dell’occhio, occhi bordati di nero sopra e sotto a conferirne espressività ed una bocca sottile, disegnata ‘a cuore’, con un doppio arco sul labbro superiore e un rosso piuttosto scuro.
Qui è come mi sono divertito a truccare Betty per darle il look caratteristico qui questi anni:
(Betty al naturale) | (Trucco anni ’20 -1) | (Trucco anni ’20 – 2) |
La realizzazione del make up anni’20
Dopo aver steso la base grassa del trucco di un colore piuttosto chiaro, sfumata sul collo per arrivare alla tonalità della pelle, ho realizzato i chiaroscuri sfumando un marrone scuro ai lati del naso, nel contorno del viso per ‘staccarlo’ dal collo e sulle ombre oblique sulle guance, sotto gli zigomi.
Il trucco sugli occhi, invece, ottenuto marcando la linea tra palpebra mobile e palpebra fissa, la linea sulla palpebra mobile sopra alle ciglia superiori e appena sotto le ciglia inferiori, è stato inizialmene definito con la matita nera, e successivamente sfumato a pennello. Questo tipo di trucco è molto simile allo ‘smokey eyes’ molto attuale in questo periodo, ma ha una forma più tondeggiante, che non va a definire la coda dell’occhio.
Ho quindi incipriato con una cipria trasparente e neutra tutto il viso, tirando bene il trucco nelle zone dove solitamente tende ad accumularsi (piega tra palpebra mobile e palpebra fissa, lati del naso in prossimità delle narici). La cipria è stata fissata vaporizzando acqua su tutto il viso e tamponata con un fazzoletto asciutto.
Terminata in questo modo la base, ho focalizzato l’attenzione sugli occhi, andando ad appesantire il disegno appena realizzato con un ombretto nero, marcato maggiormente su linea palpebrale superiore ed inferiore e piega palpebrale, sfumato mantenendo sull’occhio una forma molto tonda.
A seguire, ho dato un po’ più di forza alle sopracciglia (già piuttosto sottili) utilizzando una matita nera, allungate all’eccesso ai margini, per conferire alle code il disegno decisamente tondeggiante tipico di questi anni.
Sulle labbra, con una matita rosso scuro, ho realizzato il disegno ‘a cuore’, caratterizzato da labbro superiore stretto e carnoso, definito in due semicurve nella parte superiore ed una semicurva a chiudere in quella inferiore.
Infine, per dare un po’ di vita a questo viso così ricco di contrasti chiaro-scuri ho applicato una pennellata impercettibile di fard sulle guance. I capelli, già precedentemente raccolti per effettuare il make-up, sono stati coperti da una parrucca nera, con un taglio tipico dell’epoca.
Giorgia, trucco anni’20 | Giorgia, trucco anni’20 | Giorgia, make up anni’20 |
(Make Up realizzato in collaborazione con i sig.ri Manlio Rocchetti e Mario Michisanti)
Caratteristiche del trucco:
Base: | di colore chiaro, senza chiaroscuri o fard |
Sopracciglia: | piuttosto sottili, ben marcate, con la coda arrotondata verso il basso |
Ciglia: | incurvare il tratto più esterno verso l’alto con il mascara, senza appesantirle |
Occhi: | sfumati scuri sia sulla palpebra superiore che su quella inferiore, per conferire profondità allo sguardo. Matita nera all’interno dell’occhio. |
Labbra: | sottili, ‘a cuore’: arrotondate in un doppio semicerchio sul labbro superiore, di colore rosso molto scuro |
Acconciatura: | capelli corti, lisci o arricciati in modo regolare con il ferro |
Acconciature caratteristiche:
Castle Bob: | divenuto poi il celebre ‘bob’, o ¾, deve la sua origine nel 1915 alla ballerina Irene Castle e diviene celebre interpretato da Clara Bow e Louise Brooks, agli inizi del 1920 |
Finger wave: | acconciatura realizzata ondulando i capelli con un ferro caldo a curve contrapposte, in modo che ottenesse il tipico aspetto a ‘S’, e appiattito alla nuca successivamente con l’utilizzo di un olio |
Attrici/attori di riferimento: |
Titolo del film: |
Louise Brooks | Il vaso di Pandora (Die Büchse der Pandora), 1929 |
Clara Bow | Dancing Mothers, 1926 |
Norma Shearer | L’uomo che prende gli schiaffi (He Who Gets Slapped), 1924 |
Edna Purviance, Charlie Chaplin | Il monello (The Kid), 1921 |
Greta Garbo | The Saga Of Gosta Berling, 1924 |
Marion Mack, Buster Keaton | Come vinsi la guerra (The General), 1926 |
Gertrude Astor, Harry Langdon | La grande sparata (The Strong Man), 1926 |
Brigitte Helm | Metropolis, 1927 |
Gloria Swanson | Viale del tramonto (Sunset Boulevard), 1950 |
Non solo vampiri la notte di Halloween !
by Stefano on Nov.09, 2011, under Effetti Speciali, Eventi
..già, perchè durante il mese di Ottobre le richieste di protesi dentali cosmetiche si sono moltiplicate, e nello specifico:
Denti da zombie:
Come si può vedere dalla foto del modello, diversamente da quanto specificato nel tutorial, per realizzare queste protesi mi sono limitato a modellare le punte sui denti esistenti del calco. Il risultato è stato una maggiore velocità di realizzazione ed una protesi molto più sottile, che se da una parte la rende più fragile e delicata, dall’altra la rende ulteriormente più confortevole e sottile.
La protesi è doppia, in quanto è stata realizzata sia per l’arcata superiore che per quella inferiore, mantenendo una buona possibilità di chiusura mandibolare.
Da notare quanto aumenti il realismo aggiungendo piccoli particolari di colore e una buona lucidatura.
Denti da vampiro:
Una piccola variazione sul classico tema ‘denti da vampiro’.. Ho allungato i secondi incisivi oltre che ai canini, e fatto un po’ di punta sull’attaccatura degli incisivi centrali per renderli più cattivi. Anche la radice dei canini è stata scoperta e spostata più in alto per simulare una maggiore lunghezza del dente.
Poichè nella realizzazione non siamo vincolati da design particolari, è possibile creare ogni volta qualcosa di nuovo e diverso, adattando così il modello alle tendenze del momento o ad una specifica richiesta, come nel caso di repliche per imitatori, cosplayers, ecc.
Protesi cosmetica vera e propria:
Questi ‘denti finti’ sono una copertura estetica di buon realismo utilizzati per rendere più gradevole un sorriso che presenti qualche problema antiestetico (Attenzione: questa NON è una protesi medica / dentistica ma una semplice protesi estetica. Pertanto è da intendersi come copertura temporanea per l’utilizzo in un set cinematografico, per cosplay o in ambito teatrale, per il tempo necessario alla recitazione / ruolo della parte).
Non crea difficoltà nel parlato ma NON la si può utilizzare per mangiare alimenti e / o bere, dormire.
L’adesione in bocca è garantita dalla fattura, essendo cioè realizzata sul calco, si incastra perfettamente con la dentatura sottostante, senza richiedere il bisogno di colle o altri dispositivi per il fissaggio. Per rimuoverla è infatti sufficiente tirarla dolcemente verso il basso. La si pulisce lavandola con un sapone antibatterico non colorato o un collutorio dal colore neutro e che non contenga alcohol (senza lasciarla in immersione) e facendola poi asciugare all’aria.
I denti della Lola
by Stefano on Nov.07, 2011, under Effetti Speciali, Eventi
Dopo aver visto il video che, gentilmente, la nostra Memole ha postato su youtube dei denti che le avevo realizzato, Lola, famosa Drag Queen dell’Art Club di Madame Sìsì e amica da lunga data, ha pensato che non poteva essere da meno. Certo, con qualche piccola variazione.
Per calarsi ancora di più nel personaggio infatti, non le interessavano affatto due affilate zanne da vampiro, bensì una bella arcata di denti bianchissimi e scintillanti, drittissimi, da poter mettere e togliere con facilità, e senza impedimento durante il parlato.
Così, una volta preso il calco, mi sono messo al lavoro.
Seguendo passo per passo le stesse fasi descritte nel tutorial dei denti da vampiro, ho realizzato il modello, stampo e positivo per entrambe le arcate, con particolare attenzione che la chiusura rimanesse buona, cioè che a bocca chiusa la protesi di sotto (mandibola) non adasse ad interferire con i denti superiori (mascella).
Di seguito qualche foto delle fasi di realizzazione.
Come realizzare un naso finto in lattice ad uso teatrale
by Stefano on Ott.12, 2011, under Effetti Speciali, Eventi
Ecco le istruzioni illustrate passo passo su come ho realizzato i nasi per alcuni personaggi del palio di Pomarance.
Trattandosi di uno spettacolo teatrale il cui trucco non richiedeva la verosimilianza del trucco cinematografico, ed essendo il naso una parte del viso poco flessibile e deformabile, ho pensato non fosse necessario ricorrere alla schiuma di lattice per realizzare questo tipo di protesi, ma che potesse funzionare bene anche il lattice liquido prevulcanizzato.
Il primo passo nella realizzazione della protesi quindi è stato lo studio del disegno (tutto lo spettacolo nasce e si sviluppa intorno ad un fumetto) e la creazione del modello.
Pur avendo a disposizione il positivo di un naso (il mio! 🙂 ) in gesso su cui lavorare, e che ho usato come riferimento per le dimensioni, per praticità ho realizzato il tutto su una tavola in PVC (il mio tagliere da cucina).
Terminata la fase di modellazione della plastilina (qui ho usato del comunissimo Pongo) e ricreato una sottile bucciatura per simulare l’effetto della pelle, ho utilizzato il ritaglio della base di una bottiglia per circondare il modello e creare un contenimento per la colata, poichè si adattava benissimo nelle dimensioni, e successivamente ho versato il gesso per ottenerne l’impronta.
In questa fase è importante fare in modo che le piccole bolle d’aria inevitabilmente presenti nella miscela acqua/gesso escano, evitando così che creino imperfezioni allo stampo. Per fare ciò, dopo aver versato completamente il gesso nello stampo, è sufficiente battere energicamente sulla base a cui è appoggiato il modello, creando così vibrazioni.
Ottenuto lo stampo e rimosso il modello in pongo, che dovrebbe lasciare l’impronta ‘pulita’, si può procedere al primo stampaggio.
Per fare ciò occorre versare un quantitativo minimo di lattice liquido al’interno dello stampo, e muovere successivamente lo stesso per fare in modo che il lattice vada a coprire solo le superfici interessate, evitando che sbordi dallo stampo o che si depositi sul fondo.
Lo stampo va lasciato asciugare all’aria aperta (volendo si può velocizzare il processso con un asciugacapelli) e al termine tutta la parte in lattice esposta va incipriata con cipria neutra o boro-talco. Questo eviterà che il lattice si incolli su se stesso durante la fase di estrazione.
Generalmente uno strato solo di lattice risulta molto sottile e non è sufficiente a fare in modo che la protesi realizzata abbia la consistenza richiesta, per renderla più rigida si possono creare altri livelli successivi al primo, lasciando però margini successivi ‘a scalare’ della distanza di 1/2 millimetri dal bordo precedentemente creato, per fare in modo che i bordi, rimanendo più sottili, risultimo invisibili una volta incollati.
Una volta raggiunta lo spessore desiderato, ricordandosi di incipriare per bene il tutto, si può procedere, sollevando un angolo del lattice e infilandoci sotto un pennellino carico di borotalco, a staccare il naso dallo stampo.
La cosa va fatta stando bene attenti che l’oggeto realizzato non si ripieghi su se stesso, incollandosi in modo irrimediabile.
Qui sotto i nasi come si presentavano separati dal gesso, pronti per essere applicati e colorati.
Character Make Up al Palio di Pomarance, 2011
by Stefano on Set.15, 2011, under Body Painting, Eventi, Make Up
Il Palio di Pomarance, meno famoso di quello di Siena, ma sicuramente altrettanto spettacolare, vede ogni anno sfidarsi in spettacoli teatrali gli abitanti della città divisi nelle quattro contrade, valutati alla fine dell’evento da una giuria di professionisti del settore.
Anche quest’anno (avevo già collaborato con la contrada de ‘Il Centro’ nel 2008) ho preso parte alla realizzazione dello spettacolo in qualità di responsabile del trucco, coadiuvato nell’esecuzione del make up di attori e comparse da Giorgia e da due ragazze della contrada.
Trucco e costumi trovano originale ispirazione nel fumetto ‘il Cavalier di Gommasgonfia’, in cui Don Chisciotte, dopo un periodo di inattività, torna alla ribalta, in una società che però ormai non gli appartiene più, spinto dall’amore per la sua Dulcinea si troverà a sfidare un mondo dominato dalla tecnologia.
Lo spettacolo si svolge quindi in una coreografia rigorosamente in bianco e nero, per ricordare allo spettatore l’idea del fumetto, baluardo dei divertimenti della società di ieri che vuole sfidare quella di oggi, la parte sbagliata della multimedialità: chat e interent, rigorosamente a colori.
Così,si è svolto lo spettacolo, dalla durata di poco superiore ai 20 minuti, che ha portato in scena 87 tra protagonisti e comparse, tutti truccati in loco e che alla fine ha vinto il Palio come migliore rappresentazione.
Tutti i personaggi sono stati truccati con colori a base acqua, il cui fondo è stato steso a spugnetta o ad aerografo, e a completare il trucco sono state applicate protesi di nasi realizzati in lattice (qui il backstage della realizzazione) , calotte, baffi e barbe.
Per fissare il make up sul viso ho utilizzato la lacca per capelli, che è stata messa a dura prova dalle caldissime temperature della giornata.
Make up per video produzione spot Mutti
by Stefano on Lug.28, 2011, under Beauty, Eventi, Make Up
Contattato dall’agenzia che si è occupata della regia e della realizzazione del filmato, ho trasformato la bianchissima carnagione dell’attore, in quella abbronzata di un contadino che trascorre la sua vita in campagna.
Il trucco è stato realizzato con una base crema leggermente aranciata, stesa a spugnetta sul viso e sulle braccia, tamponata con una cipria scura e successivamente sfumata ad aerografo nelle parti più scure (dorsi delle braccia, fronte, punta del naso e zigomi) con un colore marrone cioccolato, per conferire il giusto effetto di una pelle imbrunita e bruciata dal sole.
Il tutto si è svolto in location nelle tenute Mutti, ai piedi del castello di Torrechiara (Parma).