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Idee per carnevale 2012: bellezza fatale !
by Stefano on Gen.30, 2012, under Body Painting, Eventi, Make Up
Ecco una proposta di trucco per Carnevale: bellezza fatale!
Come si può vedere dalle foto, si tratta di un trucco asimmetrico, in cui la parte destra del viso è stata truccata con make up beuaty piuttosto marcato, accentuando i chiaroscuri del make up sulle palpebre e sotto gli zigomi, mentre sulla sinistra ho realizzato il face-painting di un teschio con acqua color.
Prima di iniziare il face painting, ho coperto il sopracciglio con il sapone, per farlo poi scomparire sotto il trucco.
Per disegnare il teschio mi sono ispirato ad un paio di immagini scaricate da internet (nello specifico da wikipedia, qui).
La realizzazione del face painting:
Con il colore nero ed un pennellino sottile ho tracciato le linee guida che definiscono occhio, naso, mandibola e mascella, e i vari denti, aiutandomi con il tatto e cercando di seguire le ossa sottostanti.
Successivamente ho mescolato bianco, giallo e un tocco di nero, per ottenere il colore tipico delle ossa, preferendo una tonalità un po’ più scura, in modo da poterci realizzare sopra successivamente chiaroscuri e sfumature.
Ho colorato i denti di bianco, e naso, interno occhio e il quadrilatero a fianco della mandibola con il nero, che ho usato anche per segnare il contorno viso.
Infine ho creato le sfumature utilizzando il nero ed un pennello grande e quasi asciutto, portando verso lo scuro i punti più interni e utilizzando il bianco per creare finti riflessi (ad esempio sulla fronte, sullo zigomo e al centro del naso) nei punti più evidenti; e ho aggiunto qualche dettaglio con il pennello più picolo (una crepa sul naso e una sotto l’occhio).
Come realizzare un naso finto in lattice ad uso teatrale
by Stefano on Ott.12, 2011, under Effetti Speciali, Eventi
Ecco le istruzioni illustrate passo passo su come ho realizzato i nasi per alcuni personaggi del palio di Pomarance.
Trattandosi di uno spettacolo teatrale il cui trucco non richiedeva la verosimilianza del trucco cinematografico, ed essendo il naso una parte del viso poco flessibile e deformabile, ho pensato non fosse necessario ricorrere alla schiuma di lattice per realizzare questo tipo di protesi, ma che potesse funzionare bene anche il lattice liquido prevulcanizzato.
Il primo passo nella realizzazione della protesi quindi è stato lo studio del disegno (tutto lo spettacolo nasce e si sviluppa intorno ad un fumetto) e la creazione del modello.
Pur avendo a disposizione il positivo di un naso (il mio! 🙂 ) in gesso su cui lavorare, e che ho usato come riferimento per le dimensioni, per praticità ho realizzato il tutto su una tavola in PVC (il mio tagliere da cucina).
Terminata la fase di modellazione della plastilina (qui ho usato del comunissimo Pongo) e ricreato una sottile bucciatura per simulare l’effetto della pelle, ho utilizzato il ritaglio della base di una bottiglia per circondare il modello e creare un contenimento per la colata, poichè si adattava benissimo nelle dimensioni, e successivamente ho versato il gesso per ottenerne l’impronta.
In questa fase è importante fare in modo che le piccole bolle d’aria inevitabilmente presenti nella miscela acqua/gesso escano, evitando così che creino imperfezioni allo stampo. Per fare ciò, dopo aver versato completamente il gesso nello stampo, è sufficiente battere energicamente sulla base a cui è appoggiato il modello, creando così vibrazioni.
Ottenuto lo stampo e rimosso il modello in pongo, che dovrebbe lasciare l’impronta ‘pulita’, si può procedere al primo stampaggio.
Per fare ciò occorre versare un quantitativo minimo di lattice liquido al’interno dello stampo, e muovere successivamente lo stesso per fare in modo che il lattice vada a coprire solo le superfici interessate, evitando che sbordi dallo stampo o che si depositi sul fondo.
Lo stampo va lasciato asciugare all’aria aperta (volendo si può velocizzare il processso con un asciugacapelli) e al termine tutta la parte in lattice esposta va incipriata con cipria neutra o boro-talco. Questo eviterà che il lattice si incolli su se stesso durante la fase di estrazione.
Generalmente uno strato solo di lattice risulta molto sottile e non è sufficiente a fare in modo che la protesi realizzata abbia la consistenza richiesta, per renderla più rigida si possono creare altri livelli successivi al primo, lasciando però margini successivi ‘a scalare’ della distanza di 1/2 millimetri dal bordo precedentemente creato, per fare in modo che i bordi, rimanendo più sottili, risultimo invisibili una volta incollati.
Una volta raggiunta lo spessore desiderato, ricordandosi di incipriare per bene il tutto, si può procedere, sollevando un angolo del lattice e infilandoci sotto un pennellino carico di borotalco, a staccare il naso dallo stampo.
La cosa va fatta stando bene attenti che l’oggeto realizzato non si ripieghi su se stesso, incollandosi in modo irrimediabile.
Qui sotto i nasi come si presentavano separati dal gesso, pronti per essere applicati e colorati.