Tag: trucco cinematografico
Effetti speciali per la realizzazione di maschera da Visitor
by Stefano on Nov.20, 2013, under Effetti Speciali, Eventi
Cosa sarebbe successo al mondo se durante il periodo evolutivo i rettili avessero avuto la meglio sui mammiferi ? Il pianeta sarebbe probabilmente popolato da una razza ominide più simile alla lucertola che alla scimmia.. E’ quello che vuole farci credere la serie V-Visitors, in cui una razza aliena si presenta a noi terrestri con sembianze umane e promesse di pace.
Così però come il presentarsi in modo amichevole nasconde doppi fini (il desiderio di mangiarci!) anche l’aspetto degli alieni è mutevole: una maschera nasconde in realtà quelle che sono le loro vere sembianze..
V-Visitors è stata un serie cult, che ha incantato, impressionato e spaventato migliaia di telespettatori, fin dal suo arrivo in tv su Italia 1, nel 1984.
Ho voluto provare a ripresentare il look realizzato quasi trent’anni fa dai truccatori della serie, con le stesse tecnologie disponibili a quei tempi (gesso per gli stampi, lattice per le maschere).
Ecco quanto ne è uscito!
La realizzazione del makeup:
Ho cominciato prendendo l’impronta del viso di Giulia (la mia modella) utilizzando acqua ed alginato.
Qui sotto la potete vedere paziente e per niente infastidita mentre aspetta il suo destino 😀
Ho riempito l’impronta con gesso rapido, che mi è servito per sviluppare il primo positivo del suo viso.
Ho riutilizzato successivamente la sua impronta per creare la finta maschera da umana, che una volta strappata, rivelasse l’aspetto extraterrestre.
Sul positivo in gesso ho modellato, avvalendomi sono di plastilina, la enorme maschera da Visitors, basandomi sulle immagini trovate in rete.
Tale modello è poi stato ricoperto con del gesso dentistico, per poter prendere una buona impronta anche della texture a squame.
La maschera da Visitors è poi stata realizzata in lattice liquido prevulcanizzato, per stratificazione, irrobustendola nei punti opportuni, perchè una volta applicata mantenesse la forma.
Il processo di applicazione è stato piuttosto semplice: una volta incollata la maschera da aliena al viso di Giulia, e rifiniti i bordi, ho applicato il colore, verde e oro, per ricordare le squame dei rettili.
Il tutto è stato rifinito con una cipria lucida per dare brillantezza e vita al Visitor.
Intorno ho applicato la maschera umana, opportunamente tagliata, per dare l’idea che fosse stata strappata via dal viso.
In questo caso il tutto è stato fissato con mollette ai capelli di Giulia, precedentemente raccolti, e coperto con una parrucca con frontalino in tulle (attacco cinema).
Tagli e Ferite con gli effetti speciali
by Stefano on Mag.14, 2013, under Effetti Speciali, Make Up
Non solo la delicatezza del trucco sposa, o il fascino e la dolcezza del make up fashion & glamour su queste pagine, ma anche un po’ di sangue e cattiveria.
L’idea di Francesca e Mary di vedersi con un po’ di sangue addosso è stata rielaborata da me e Gabriele in modo piuttosto minimalista (lontano dalle atmosfere pulp e splatter dei film horror anni ’80 e ’90) in cui domini realismo e concettualità.
In ‘fate il vostro gioco’ (foto sopra) Mery sta giocando la sua vita in una partita a carte con la sempre affascinante vampira Francesca, e la puntata di apertura della giocata scende giù fresca dal suo polso.
Il make up dei personaggi in scena è leggero e quasi neutro: è sempre stato realizzato con fondi a base grassa di colori neutri e chiari, ombretti rossi e rosati, lenti a contatto colorate per rendere lo sguardo piatto e luminoso, e il tutto ha aiutato a rendere l’atmosfera piuttosto surreale.
Le ferite sono invece state realizzate per stampaggio: realizzato infatti il modello in plastilina, ne ho preso l’impronta con una gomma siliconica per poliaddizione. Successivamente ho creato sull’impronta un film in cap mat da poter facilmente sfumare con la pelle, e sucessivamente l’ho riempita con il bondo, che ne ha mantenuto inalterata la trasparenza.
Ne risulta un effetto di estremo realismoin cui la protesi non ha bordi e il cui colore si mescola naturalmente (grazie alla semitrapsarenza) con quello dell’incarnato.
Altre scene dal set:
Modelle: Francy Albicans, Mary Poppins
Fotografia: Gabriele Bertolini, Stefano Sacchi
White Gothic
by Stefano on Mar.07, 2013, under Beauty, Eventi, Make Up
Questo set fotografico nasce da un’idea di Gabriele Bertolini, liberamente ispirata da un articolo pubblicato su Kurv Magazine, e ovviamente, dal lavoro di tutti noi.
L’idea del gotico bianco, che ben si presta alle luci soffuse del set e alla splendida interpretazione di Francesca, si incarna in un trucco velato a dalle tonalità molto chiare, tendenti al bianco.
Sulla base di colore più chiaro ho realizzato leggeri i chiaroscuri del viso, un po’ più marcati quelli sugli occhi, già comunque profondi e messi in risalto anche dalle ciglia finte.
Per la bocca ho pensato ad un bel colore rosso vivo, adeguatamente ombreggiato ai bordi per dare più rotondità e volume alla forma.
Le sopracciglia sono state leggermente alzate con i chiaroscuri, definite ma allegerite con il colore chiaro della base. L’effetto etereo dello sguardo,infine, è stato realizzato applicando a Francesca delle lenti a contatto di colore azzurro intenso.
Il risultato è un trucco dalla base luminosa ma allo stesso tempo cupo su occhi e bocca, gotico ed etereo, che mette in risalto la bellezza di Francesca, donandole quel non so che di malinconico.
Make up anni ’50
by Stefano on Mag.03, 2012, under Beauty, Eventi, Make Up
Gli anni ’50 rapresentano in quasi tutto il mondo, e negli Stati Uniti in particolare, un periodo di floridità economica: il boom della ripresa dopo la seconda guerra mondiale pervade tutti i settori. Nella musica si affermano nuovi ritmi, nasce il Rock’n’Roll che non risulta essere solo un fenomeno musicale, ma anche di costume: migliaia di teen ager imitano nel look e negli atteggiamenti le rockstar emergenti. La televisione vede l’avvento del colore (USA, 1954) che porterà all’adeguamento anche delle riprese in ambito cinematografico, creando una definitiva frattura con il bianco e nero del passato.
Il make up vede succedersi vari stili ed interpretazioni, nasce lo stile pin-up che rimane in voga fino ai giorni nostri, ma anche il trucco delicato alla Doris Day che si contrappone a quello più sensuale e languido di Jayne Mansfield o Marilyn Monroe. Proprio quest’ultima attrice è quella che da sempre popola l’immaginario collettivo, nel suo stile affascinante e sensuale, come icona classica di questi anni e, per questo motivo, viene scelta come esempio di trucco per ricreare il look degli anni ’50.
(Jayne Mansfield) | (Marilyn Monroe) |
Il trucco c’è.. e si vede! E’ proprio con l’inizio degli anni 50 infatti che il trucco inizia a trasformarsi da strumento correttivo ad accessorio di fascino. La donna è sensuale, ammaliatrice, seducente, e quante più armi ha per esercitare il proprio fascino, quante più ne usa.
La televisione a colori, ormai a portata di molti, contribuisce a rendere l’immagine più viva, diffonde quasi istantaneamente nuove mode e nuovi look tra gli spettatori, in cui le tonalità del trucco si spostano naturalmente verso i rossi caldi delle labbra e i rosa intensi delle guance.
Le ciglia finte, le parrucche e i toupet sono nuovi strumenti di seduzione a disposizione di tutte le donne, soprattutto negli USA se ne vede un uso crescente a partire proprio da questo periodo.
(Trucco anni’50) | (Make up anni ’50) |
La realizzazione del make up anni’50
Come sempre, la base viene realizzata con fondi a base grassa a lunga tenuta, tipici del trucco fotografico e cinematografico. Utilizzo un colore rosato della stessa gradazione della pelle, ma scelgo un colore di un paio di toni più chiaro per la zona del contorno occhi e per parte centrale del viso, realizzando così subito highlight e correzioni (chiaroscuri). Inciprio e idrato e inizio a stendere i colori.
Disegno le sopracciglia pelo per pelo, cercando di dare una forma che valorizzi gli occhi, e nello stesso tempo ricordi il disegno dell’ala di gabbiano, tipico proprio degli anni ’50. Questo disegno è caratterizzato da uno spessore iniziale piuttosto elevato, che va ad assottigliarsi in maniera quasi uniforme fino alla fine della sopracciglia. Il tratto è lineare ascendente fino al punto di massima altezza, in cui fa un angolo decisamente percettibile, e lineare discendente fino alla coda dell’occhio.
Marco quindi con l’eyeliner nero un disegno ‘a pagoda’ sul rimo palpebrale, il disegno parte sottile e raggiunge il massimo spessore a circa 1/3 interno per poi proseguire e allungarsi sottile qualche millimetro oltre la coda dell’occhio.
Il chiaroscuro sugli occhi è molto importante: la piega palpebrale è marcata con un colore scuro, sfumato mentre un colore molto chiaro alza ulteriormente il punto di massima altezza delle sopracciglia.
Disegno infine le labbra carnose e rotonde, di un bel colore rosso intenso. Un neo disegnato con la matita nera tra naso e guacia è il tocco finale per questo look.
Caratteristiche del trucco:
Base: | Chiara e rosata, highlights importanti intorno agli occhi e al centro del viso. |
Sopracciglia: | Ad ‘ala di gabbiano’,con un bell’angolo nel punto di massima altezza. |
Ciglia: | Ciglia finte a go-go, ben incurvate e folte nell’angolo esterno dell’occhio |
Occhi: | Chiaroscuri ben marcati per dare profondità. Eyeliner ‘a pagoda’ ben marcato. |
Labbra: | Disegno preciso, che ne valorizzi la forma (arrotondata ) e il volume, di un bel colore rosso vivo. |
Acconciatura: | Capelli di biondo platinato |
Acconciature caratteristiche:
Biondo platinato in stile Marilyn. | A qualcuno piace caldo(1959) |
Castano o scuro o nero con frangia in stile Bettie Page |
Attrici/attori di riferimento: |
Titolo del film: |
Marilyn Monroe | Fermata d’autobus (Bus Stop), 1956 |
Simone Signoret | I diabolici (Les diaboliques), 1955 |
Doris Day | Attenti alle vedove (It Happened to Jane),1959 |
Make up anni ’40
by Stefano on Mar.01, 2012, under Beauty, Eventi, Make Up
La Seconda Guerra Mondiale (1939-1945), protagonista del primo lustro di questo decennio, influenzò solo moderatamente l’industria cinematografica di Hollywood, che vide proprio in questi anni l’affermarsi di grandi attori (come Cary Grant, James Stewart, Gary Cooper, Henry Fonda , Humphrey Bogart e Ingrid Bergman) e la realizzazione di memorabili produzioni cinematografiche (Casablanca, Quarto Potere).
Nonostante la tecnologia attuale già ventilasse la possibilità di realizzare film a colori (Techincolor), la maggior parte delle produzioni cinematografiche erano ancora in bianco e nero, a causa delle difficoltà tecniche e degli alti costi di produzione (3:1 rispetto al bianco e nero). Si conta infatti che nel 1947 la produzione dei film a colori rappresentasse solo il 12% del totale.
Anche per questo motivo il make-up non venne particolarmente sconvolto rispetto ai precedenti anni ’30, ma ne rappresentò la sua naturale evoluzione.
(Rita Hayworth, 1946) | (Katharine Hepburn,1940) |
Il trucco è naturale, portabile, le sopracciglia tornano ad avere il loro giusto volume, incorniciano l’occhio in un disegno arrotondato ad ‘ala di rondine’. Nasce l’utilizzo delle ciglia finte nel trucco delle grandi attrici hollywoodiane: lunghi peli di visone venivano incollati all’estremità della palpebra creando un effetto del tutto naturale ed invisibile agli occhi dello spettatore.
In questi anni è la bocca a dominare la scena: il disegno sul labbro superiore è arrotondato, come negli anni ’30, ma si ingrandisce fino ad uscire spesso dal suo disegno naturale (si pensi a Judy Garland, Veronica Lake, Katharine Hepburn o Rita Hayworth) mentre il labbro inferiore ne copia il volume, ma assume un disegno squadrato, largo e basso fino quasi ai margini della bocca.
Rosso (o castano ramato) è il colore dominante anche nelle tinte dei capelli delle attrici più in voga in questi anni.. poichè si notò che queste tonalità risultavano meglio leggibili dalla pellicola e più definite nelle sfumature del bianco e nero.
(Trucco anni’40) | (Trucco anni ’40) |
La realizzazione del make up anni’40
Partendo dalla base, ho steso un fondo grasso di tonalità rosata e dal colore non troppo distante dall’incarnato della modella, su cui ho successivamente realizzato i chiaroscuri, leggeri sul naso, un po’ più marcati per la definizione del contorno viso e della palpebra mobile.
Sulla palpebra superiore inoltre ho definito maggiormente la linea delle ciglia con la matita nera, successivamente sfumata in direzione del sopracciglio, creando così un ombra che arriva fino circa a metà dell’altezza della palpebra.
Sulla palpebra mobile ho successivamente steso un ombretto molto leggero di colore castano, leggermente sfumato verso il bianco sotto il punto di altezza delle sopracciglia.
Le sopracciglia sono state pettinate e riempite con un eyeliner leggero ad acquerello di colore castano chiaro (adatto ai capelli biondi)
Anche gli zigomi sono stati scavati dai chiaroscuri, e le guance tinte in una sfumatura rosata.
Non ho fatto operazioni di ingrandimento sulla bocca perchè già ben visibile sul viso, ma mi sono limitato a ridisegnarne il contorno e a sfumarla nei bordi interni con un colore più scuro per conferire profondità.
Caratteristiche del trucco:
Base: | Di colore chiaro e rosato, contouring e highligh realizzati a regola d’arte. |
Sopracciglia: | Ad ‘ala di rondine’, precise e ben arcuate |
Ciglia: | Nasce l’uso delle ciglia finte in pelo di visone, lunghe e sottili, quasi invisibili |
Occhi: | Sfumati con moderazione sulla palpebra superiore |
Labbra: | Il disegno ingrandisce tutto il labbro, uscendo a volte anche dal disegno naturale (Veronica Lake, Katharine Hepburn). Il labbro inferiore assume una forma più squadrata. |
Acconciatura: | Capelli di colore rosso o castano ramato, arricciati con boccoli alle spalle |
Acconciature caratteristiche:
Rosso ‘femme fatale’ lungo e ondulato | Rita Hayworth (Gilda, 1946) |
IngridBergman (Notorious, 1946) |
Attrici/attori di riferimento: |
Titolo del film: |
Ingrid Bergman | Casablanca, 1942 |
Barbara Stanwyck | La Fiamma del Peccato (Double Indemnity),1944 |
Rita Hayworth | Gilda, 1946 |
Veronica Lake | Il fuorilegge (This Gun for Hire),1942 |
Judy Garland | The Pirate, 1948 |
Make up anni ’30
by Stefano on Feb.14, 2012, under Beauty, Eventi, Make Up
Nonostante il decennio 1930-1939 inizi devastato dal crollo della borsa di Wall Street (Ottobre 1929) e della Grande Depressione, vede la donna protagonista di notevoli eventi, quali la premiazione di Jane Addams con il primo Nobel ad una donna per la pace, la prima traversata in solitudine dell’Oceano Atlantico da parte di Amelia Earhart, la prima partecipazione al Governo Americano di una presenza femminile (Frances Perkins); mentre il cinema vede nascere le prime grandi protagoniste femminili del cinema parlato, femme fatale ‘irraggiungibili’ la cui memoria è giunta fino ai giorni nostri (si pensi a Greta Garbo, Jean Harlow, Marlene Dietrich)
(Greta Garbo, 1932) | (Jean Harlow, 1934) |
Il make-up è in parte ereditato dai precedenti anni ’20, in parte rielaborato. Le pellicole che si utilizzano diventano più sensibili e riescono a leggere bene i chiaroscuri, che a loro voltano diventano importanti e studiati ad hoc sui visi delle attrici: terra e fard non vengono più applicati in modo casuale sulle guance, ma trovano la loro funzione tecnica. In questi anni infatti, a differenza del decennio precedente, si intuisce l’utilità del chiaroscuro nella realizzazione del trucco correttivo; e nel contempo inizia a diffondersi anche la vendita del pan-cake al pubblico (Max Factor, 1930) per diventare così un cosmetico di utilizzo comune.
Gli occhi, importantissimi, vengono incorniciati da sopracciglia sottili ed altissime, in cui la palpebra, a volte leggermente sfumata, ma sempre chiarissima, assume massimo dominio.
Il disegno delle labbra mantiene la forma tondeggiante sul labbro superiore ma il disegno si allunga, coprendo da un lato all’altro tutta la bocca.
(Trucco anni’30) | (Trucco anni ’30) |
La realizzazione del make up anni’30
Partendo dalla base, ho steso un fondo grasso di tonalità avorio e leggermente rosato su tutto il viso, su cui ho realizzato i chiaroscuri, leggeri sul naso, un po’ più marcati per la definizione del contorno viso e della palpebra mobile.
Nel trucco occhi ho utilizzato un colore chiaro sotto tutto l’arco sopraccigliare, per farlo sembrare più alto e rotondo, e ho definito la linea in prossimità delle ciglia con una linea sfumata di eyeliner.
Anche gli zigomi sono stati scavati dai chiaroscuri, e le guance tinte in una sfumatura rosata.
La bocca è stata disegnata sottile, con un disegno arrotondato sul labbro superiore, di un colore rosso scuro.
Caratteristiche del trucco:
Base: | Di colore chiaro e rosato, contouring e highligh realizzati a regola d’arte. |
Sopracciglia: | Sottili ed alte sulla fronte, che lascino molto spazio alla palpebra superiore su cui si può giocare con leggeri chiaroscuri tra palpebra fissa e mobile. |
Ciglia: | Incurvare il tratto più esterno verso l’alto con il mascara, senza appesantirle. |
Occhi: | Sfumati con moderazione sia sulla palpebra superiore (molto alta) che su quella inferiore, per conferire profondità allo sguardo. |
Labbra: | Rimane il profilo rotondo delle labbra tipico degli anni ’20, ma il disegno è allungato fino all’angolo della bocca. Il colore rimane rosso scuro. |
Acconciatura: | Capelli alle spalle, biondo platino, arricciati con il ferro (stile Jean Harlow) |
Acconciature caratteristiche:
Biondo platinato e ondulato | Jean Harlow (Platinum Blonde, 1931) |
Marlene Dietrich (Der Blaue Engel, 1930) |
Attrici/attori di riferimento: |
Titolo del film: |
Jean Harlow | Pranzo alle otto (Diner at eight), 1933 |
Marlene Dietrich | L’Angelo Azzurro (Der Blaue Engel), 1930 |
Carole Lombard | The Gay Bride, 1934 |
Carole Lombard | L’impareggiabile Godfrey (My man Godfrey), 1936 |
Claudette Colbert | La signora di mezzanotte (Midnight), 1939 |
Make up anni ’20
by Stefano on Dic.28, 2011, under Beauty, Eventi, Make Up
Gli anni ’20 (1920-1929) sono noti anche come ‘Gli anni ruggenti’ (Roaring Twenties) o ‘Jazz Age’,e sono testimoni, nell’Europa del primo dopo guerra, della ripresa economica (da cui anche la denominazione di ‘Golden Twenties’) e altri importanti avvenimenti, tra cui la maggiore indipendenza della donna.
Il cinema dell’epoca, che attesta proprio in questo decennio la sua grande diffusione, è ancora muto, e la pellicola poco sensibile, pìù adatta a riportare bianchi e neri piuttosto che sfumature.
Il trucco nel cinema di questi anni, ancora di chiara impronta teatrale, trova applicazione sia sui personaggi femminili che su quelli maschili e non serve solo come abbellimento, ma anche a conferirne una chiara connotazione positiva o negativa, che ne aiuti la caratterizzazione e la dichiari allo spettatore.
(Gustav Fröhlich in ‘Metropolis’, 1927) | (banditi in ‘Il Monello’, 1921) |
Si tratta quindi di un trucco le cui dominanti sono colori molto chiari (la base) contrapposti a colori scuri (sopracciglia, occhi e bocca) e in cui ancora non si utilizzavano fard e chiaroscuri.
Un esempio di questo tipo di trucco lo si può ritrovare in Louise Brooks e Clara Bow, famose attrici americane del cinema muto, che hanno contribuito a divulgare con Olive Thomas il tema delle ‘flapper’, giovani ragazze disinibite che criticano le generazioni antecedenti fumando, ostentando la loro giovinezza, contrapponendosi alle generazioni passate portando capelli corti lisci o a boccoli, abiti corti (e a volte con frange svolazzanti, adatti a ballare il charleston) o che mostrassero le braccia e le gambe da ginocchio in giù, e facendo largo uso del make up in pubblico.
(Louise Brooks, 1928) | (Clara Bow, 1926) |
Questo look si diffonde velocemente tra le ragazze e nella moda, tanto da diventare un vero elemento caratterizzante dell’epoca.
È identificato da un taglio di capelli corto, lisci o ondulati con il ferro, una base di trucco molto chiara che tolga tutte le imperfezioni, sopracciglia abbastanza sottili ed arrotondate verso la coda dell’occhio, occhi bordati di nero sopra e sotto a conferirne espressività ed una bocca sottile, disegnata ‘a cuore’, con un doppio arco sul labbro superiore e un rosso piuttosto scuro.
Qui è come mi sono divertito a truccare Betty per darle il look caratteristico qui questi anni:
(Betty al naturale) | (Trucco anni ’20 -1) | (Trucco anni ’20 – 2) |
La realizzazione del make up anni’20
Dopo aver steso la base grassa del trucco di un colore piuttosto chiaro, sfumata sul collo per arrivare alla tonalità della pelle, ho realizzato i chiaroscuri sfumando un marrone scuro ai lati del naso, nel contorno del viso per ‘staccarlo’ dal collo e sulle ombre oblique sulle guance, sotto gli zigomi.
Il trucco sugli occhi, invece, ottenuto marcando la linea tra palpebra mobile e palpebra fissa, la linea sulla palpebra mobile sopra alle ciglia superiori e appena sotto le ciglia inferiori, è stato inizialmene definito con la matita nera, e successivamente sfumato a pennello. Questo tipo di trucco è molto simile allo ‘smokey eyes’ molto attuale in questo periodo, ma ha una forma più tondeggiante, che non va a definire la coda dell’occhio.
Ho quindi incipriato con una cipria trasparente e neutra tutto il viso, tirando bene il trucco nelle zone dove solitamente tende ad accumularsi (piega tra palpebra mobile e palpebra fissa, lati del naso in prossimità delle narici). La cipria è stata fissata vaporizzando acqua su tutto il viso e tamponata con un fazzoletto asciutto.
Terminata in questo modo la base, ho focalizzato l’attenzione sugli occhi, andando ad appesantire il disegno appena realizzato con un ombretto nero, marcato maggiormente su linea palpebrale superiore ed inferiore e piega palpebrale, sfumato mantenendo sull’occhio una forma molto tonda.
A seguire, ho dato un po’ più di forza alle sopracciglia (già piuttosto sottili) utilizzando una matita nera, allungate all’eccesso ai margini, per conferire alle code il disegno decisamente tondeggiante tipico di questi anni.
Sulle labbra, con una matita rosso scuro, ho realizzato il disegno ‘a cuore’, caratterizzato da labbro superiore stretto e carnoso, definito in due semicurve nella parte superiore ed una semicurva a chiudere in quella inferiore.
Infine, per dare un po’ di vita a questo viso così ricco di contrasti chiaro-scuri ho applicato una pennellata impercettibile di fard sulle guance. I capelli, già precedentemente raccolti per effettuare il make-up, sono stati coperti da una parrucca nera, con un taglio tipico dell’epoca.
Giorgia, trucco anni’20 | Giorgia, trucco anni’20 | Giorgia, make up anni’20 |
(Make Up realizzato in collaborazione con i sig.ri Manlio Rocchetti e Mario Michisanti)
Caratteristiche del trucco:
Base: | di colore chiaro, senza chiaroscuri o fard |
Sopracciglia: | piuttosto sottili, ben marcate, con la coda arrotondata verso il basso |
Ciglia: | incurvare il tratto più esterno verso l’alto con il mascara, senza appesantirle |
Occhi: | sfumati scuri sia sulla palpebra superiore che su quella inferiore, per conferire profondità allo sguardo. Matita nera all’interno dell’occhio. |
Labbra: | sottili, ‘a cuore’: arrotondate in un doppio semicerchio sul labbro superiore, di colore rosso molto scuro |
Acconciatura: | capelli corti, lisci o arricciati in modo regolare con il ferro |
Acconciature caratteristiche:
Castle Bob: | divenuto poi il celebre ‘bob’, o ¾, deve la sua origine nel 1915 alla ballerina Irene Castle e diviene celebre interpretato da Clara Bow e Louise Brooks, agli inizi del 1920 |
Finger wave: | acconciatura realizzata ondulando i capelli con un ferro caldo a curve contrapposte, in modo che ottenesse il tipico aspetto a ‘S’, e appiattito alla nuca successivamente con l’utilizzo di un olio |
Attrici/attori di riferimento: |
Titolo del film: |
Louise Brooks | Il vaso di Pandora (Die Büchse der Pandora), 1929 |
Clara Bow | Dancing Mothers, 1926 |
Norma Shearer | L’uomo che prende gli schiaffi (He Who Gets Slapped), 1924 |
Edna Purviance, Charlie Chaplin | Il monello (The Kid), 1921 |
Greta Garbo | The Saga Of Gosta Berling, 1924 |
Marion Mack, Buster Keaton | Come vinsi la guerra (The General), 1926 |
Gertrude Astor, Harry Langdon | La grande sparata (The Strong Man), 1926 |
Brigitte Helm | Metropolis, 1927 |
Gloria Swanson | Viale del tramonto (Sunset Boulevard), 1950 |
Non solo vampiri la notte di Halloween !
by Stefano on Nov.09, 2011, under Effetti Speciali, Eventi
..già, perchè durante il mese di Ottobre le richieste di protesi dentali cosmetiche si sono moltiplicate, e nello specifico:
Denti da zombie:
Come si può vedere dalla foto del modello, diversamente da quanto specificato nel tutorial, per realizzare queste protesi mi sono limitato a modellare le punte sui denti esistenti del calco. Il risultato è stato una maggiore velocità di realizzazione ed una protesi molto più sottile, che se da una parte la rende più fragile e delicata, dall’altra la rende ulteriormente più confortevole e sottile.
La protesi è doppia, in quanto è stata realizzata sia per l’arcata superiore che per quella inferiore, mantenendo una buona possibilità di chiusura mandibolare.
Da notare quanto aumenti il realismo aggiungendo piccoli particolari di colore e una buona lucidatura.
Denti da vampiro:
Una piccola variazione sul classico tema ‘denti da vampiro’.. Ho allungato i secondi incisivi oltre che ai canini, e fatto un po’ di punta sull’attaccatura degli incisivi centrali per renderli più cattivi. Anche la radice dei canini è stata scoperta e spostata più in alto per simulare una maggiore lunghezza del dente.
Poichè nella realizzazione non siamo vincolati da design particolari, è possibile creare ogni volta qualcosa di nuovo e diverso, adattando così il modello alle tendenze del momento o ad una specifica richiesta, come nel caso di repliche per imitatori, cosplayers, ecc.
Protesi cosmetica vera e propria:
Questi ‘denti finti’ sono una copertura estetica di buon realismo utilizzati per rendere più gradevole un sorriso che presenti qualche problema antiestetico (Attenzione: questa NON è una protesi medica / dentistica ma una semplice protesi estetica. Pertanto è da intendersi come copertura temporanea per l’utilizzo in un set cinematografico, per cosplay o in ambito teatrale, per il tempo necessario alla recitazione / ruolo della parte).
Non crea difficoltà nel parlato ma NON la si può utilizzare per mangiare alimenti e / o bere, dormire.
L’adesione in bocca è garantita dalla fattura, essendo cioè realizzata sul calco, si incastra perfettamente con la dentatura sottostante, senza richiedere il bisogno di colle o altri dispositivi per il fissaggio. Per rimuoverla è infatti sufficiente tirarla dolcemente verso il basso. La si pulisce lavandola con un sapone antibatterico non colorato o un collutorio dal colore neutro e che non contenga alcohol (senza lasciarla in immersione) e facendola poi asciugare all’aria.